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OSPITALITÁ

Nel cap. 53 della Regola, che tratta del modo di ricevere gli ospiti, S. Benedetto inizia dicendo:

<<Tutti gli ospiti che sopraggiungono siano accolti come Cristo,

poiché Egli ci dirà: “Fui ospite e mi accoglieste” (Mt 25,35)>>. 

 

L’ordine monastico si fa una gloria di mantenere la tradizione dell’ospitalità.
La tradizione dell’ospitalità è così intimamente legata alla spiritualità benedettina che un Monastero senza foresteria sarebbe quasi inconcepibile. Tuttavia è anche vero che una foresteria monastica non potrebbe svolgere la sua vera funzione, se dietro ad essa non ci fosse, oltre all’edificio del Monastero, la presenza silenziosa e irradiante di una Comunità riunita nel nome di Cristo e tutta orientata alla ricerca di Dio. Ed è proprio questo che, più o meno consapevolmente, attira gli ospiti verso i Monasteri. Infatti il servizio di ospitalità che i monaci sono chiamati a rendere, dipende essenzialmente dalla fedeltà con cui essi cercano di realizzare la loro specifica vocazione contemplativa. La foresteria poggia sull’interiorità dei monaci e sulla forza del desiderio spirituale con cui essi rispondono, momento per momento, alla chiamata divina. Così gli ospiti hanno diritto alla nostra affettuosa comprensione, ma ancor di più a ricevere da noi la testimonianza di quel che significhi una vita vissuta con Dio, e della maturità, della saggezza, della serenità a cui essa porta. La comunità monastica, così come l’ha concepita S. Benedetto, è la più aperta perché, in ogni fratello che accoglie, essa riceve Cristo e lo ridona, attraverso una misteriosa comunicazione di amore. Ma questa comunicazione è possibile solo se, in conformità con quanto dispone la Regola, l’accoglienza degli ospiti si svolge in modo da salvaguardare la pace e il raccoglimento della Comunità, che altrimenti non potrebbe offrire altro che il vuoto desolante della propria dissipazione.
Gli ospiti che, come dice la Regola, non mancano mai in Monastero, sanno, o almeno percepiscono, tutto questo e perciò continuano a venire per affidare a queste Comunità silenziose e quasi invisibili, tutto il peso delle loro sofferenze, ansie e preoccupazioni, e anche dei loro desideri, riportando nel loro cuore un alimento di vita. 
L’ospitalità, cara ai figli di S. Benedetto, è una vera e propria forma di zelo apostolico: ci si eleva sopra ogni considerazione ristretta e meschina per abbracciare tutti gli uomini nella carità di Cristo. È proprio lo spirito di fede che dà senso e valore all’ospitalità monastica: in ogni ospite si riconosce Cristo. 
La premurosa cordialità nei confronti degli ospiti non esclude però il “discernimento degli spiriti”: Benedetto, infatti, appena sopraggiunge un ospite, prescrive la preghiera in comune onde evitare gli inganni del Maligno, che astutamente può presentarsi sotto tutte le più svariate e ingannevoli sembianze.
Comunque, gli ospiti giungono a tutte le ore, e poco dopo tutti si sentono di casa: ed è naturale, perché il Monastero è la casa del Padre, dove ognuno trova, giungendo, la sua parte di benedizione, un riflesso della tenerezza del Cuore di Dio che lo attende e lo penetra. Molti non sanno scoprirne la sorgente: tutti ne godono, con naturalezza, e ne sono consolati. Sembrano cose di altri tempi: ed invece è realtà perenne di oggi! È questa la vera accoglienza che noi offriamo ai nostri ospiti: non un albergo per un po’ di turismo, ma un luogo dove incontrare personalmente il Signore per imparare a scoprirlo e accoglierlo.

Numero del Monastero: +39 059  22 31 36

INFO

La Chiesa abbaziale di San Pietro rispetta i seguenti orari di apertura:

tutti i giorni

dalle ore 7,00 alle ore 12,00;

dalle ore 15,00 alle ore 19,00.

CONTATTI

059 214016

 

Via San Pietro, 7
Modena, MO 41121

 

info@monasteromodena.com

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